Eublepharis Macularius GECO LEOPARDINO

29 Febbraio 2008
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Eublepharis Macularius GECO LEOPARDINO

by www.latanadelgeco.it


Classe: Reptilia


Ordine: Squamata


Famiglia: Gekkonidae


Sottofamiglia:Eublepharinae


Taglia massima:20-22 cm;


(30-32 negli esemplari giant)


 



Il geco leopardino è un piccolo sauro appartenente alla famiglia dei Gekkonidi e alla sottofamiglia degli Eublepharinae originario delle zone rocciose e semidesertiche che vanno dal sud-centro Asia all’Iraq, al nord-ovest dell’India passando per Afghanistan e Pakistan. Il nome scientifico racchiude in se le caratteristiche principali dell’animale: Eublepharis (dotato di palpebre) Macularius (caratteristica livrea maculata).

     

 


Allevamento:
Non deve mai mancare all’interno del terrario un ciotola con acqua limpida (cambiarla possibilmente tutti i giorni) con i bordi bassi in modo da permettere al geco di bere con facilità e ai piccoli di non affogarci.

 


Importante:
per la muta del nostro animale è mantenere una zona del terrario umida… una vaschetta con della vermiculite umida va benissimo.




Temperatura:
Un lato del terrario (quello riscaldato) dovrà avere nelle ore del giorno una temperatura intorno ai 30° C mentre l’opposto una temperatura leggermente inferiore; questo permetterà al Geco di autoregolare la temperatura interna spostandosi da un lato all’altro. Durante le ore notturne la temperatura sarà lasciata scendere a 20-25°C.

 

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Alimentazione:
Per quanto riguarda la somministrazione del cibo vivo tipo grilli, camole, kaimani e afidi saranno posti in ciotole sufficentemente alte per evitare la fuga degli stessi e di materiale che impedisca di arrampicarsi. Gli altri insetti di taglia maggiore o volanti saranno lasciati liberi nel terrario avendo cura che il geco li cacci tutti. Allestire all’interno del terrario più tane sia nella zona calda che in quella più fresca… sarà poi il vostro animale a termoregolarsi spostandosi da una all’altra.

 

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Riproduzione:
Il dimorfismo sessuale tra maschi e femmine e’ molto evidente, e facile da riconoscere: i maschi sono riconoscibili perché hanno generalmente un corpo più massiccio con collo e testa più grandi. Alla base della coda è evidente l’ingrossamento causato dalla presenza degli emipeni (gli organi copulatori maschili), mentre sopra alla cloaca vi è una fila a forma di V di pori preanali.

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La riproduzione nei gechi leopardo
si presenta abbastanza facile, prima tentare l’ accoppiamento e’ buona norma accertarsi che i gechi in questione siano maturi, e godano di buona salute (questo vale per tutti i rettili). Per stimolare l’ istinto dell’ accoppiamento, è meglio sottoporre i nostri gechi ad un periodo di letargo forzato ( brumazione ). Il letargo dovrà durare dalle 4 alle 8 settimane, in questo periodo si isoleranno gli esemplari, e si inizierà a diminuire gradualmente la temperatura fino a 20 °C, oltre alla temperatura verranno ridotte anche le ore di luce, ( prima di mettere in letargo i gechi assicurarsi che siano in buona salute e che prima del letargo siano stati abbondantemente alimentati ), una volta entrato in letargo il geco smetterà di alimentarsi e sara’ meno attivo.

Passate queste settimane si inizierà a risvegliare entrambe i gechi con l’ aumento graduale della temperatura e delle ore di luce fino ad arrivare alla temperatura standard di 28 – 30 °C per le prime settimane dopo il risveglio si consiglia di nebulizzare nelle ore serali per simulare il periodo delle piogge. Una volta che i nostri gechi hanno ripreso la normale attività si puo’ introdurre il maschio nel ternario delle femmine. Solitamente la femmina avverte la presenza del maschio, e resta ferma ad osservare i movimenti del maschio.

Il maschio si avvicina lentamente alla femmina e afferrandola per la nuca con la bocca, infila la coda sotto quella della femmina in modo tale che le cloache si uniscano per la copula. Terminato l’ accoppiamento, il maschio e’ solito a leccarsi gli emipeni e allontanarsi dalla femmina. A questo punto e’ meglio separare i due esemplari, in modo tale che il maschio non stressi ulteriormente la femmina, essa andrebbe tenuta da sola.

Una volta che la femmina ha deposto le uova all’ interno della scatola di deposizione, le uova andranno prelevate e messe in un’altra scatola, vanno bene scatole di plastica forate sul coperchio e sui fianchi per non creare muffe e favorire i ricambi d’ aria. La scatola dovrà contenere vermiculite inumidita con acqua in rapporto 1:1, durante questa operazione di dovrà fare molta attenzione a non danneggiare e a non capovolgere le uova altrimenti si rischierà di soffocare l’ embrione. Dopo aver raccolto e sistemato le uova, esse andranno incubate ad una temperatura di 28 – 30 °C, con un umidita’ del 70 – 75 %, le uova schiuderanno tra i 60 e 70 giorni d’ incubazione.  

 

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La temperatura di incubazione
puo’ determinare il sesso dei nostri futuri gechi, infatti se le uova verranno incubate ad una temperatura intorno ai 28 – 30°C si otterra’ un alta percentuale di esemplari femmine, mentre se la temperatura sara’ tra i 30 e i 32 °C la maggior parte dei nascituri saranno maschi.

 

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