Liquido miracoloso o acqua fresca?

7 Dicembre 2007

Liquido miracoloso o acqua fresca?

di Alfredo Scarano

L’acquariofilia è, secondo il mio parere, convertire le tecnologie e le esperienze dell’acquacoltura intensiva nell’allevamento dei pesci tropicali, il che significa porci sempre in modo propositivo e critico nei confronti di scienze e metodiche già provate. Il problema è: come accedere a tali scienze e metodiche? Difficile se non impossibile poiché poco accessibile o alla portata di pochi.

Allevare pesci tropicali altresì non è un bene necessario per l’umanità ,essendo un settore che solo in rari casi è sfruttato per scopi scientifici di ricerca. Gli appassionati si trovano allora nell’impossibilità di accedere a dati oggettivi per accrescere il loro sapere e soddisfare il loro desiderio di imparare;per giunta mai soddisfatto.

Facciamo allora esperienza con nuove metodiche d’allevamento e confrontiamoci con altri appassionati pronti a verificare la bontà delle nostre singole “trovate”.

Molti mesi fa chiacchierando con un eccentrico allevatore di pesci tropicali, Enzo della Grotta, ci trovammo in sintonia ritenendo molti medicamenti inutili e deleteri, altri onestamente inefficaci se non somministrati per via orale, altri addirittura sprecati se non somministrati per via parenterale. Lo stesso discorso accennato sopra fu fatto con Rosario Curcio, ma alla fine si arrivava sempre alla stessa conclusione: la scelta del medicamento nel 90% dei casi è frutto di una PRESUNTA DIAGNOSI e che il patogeno non è mai riconosciuto con efficacia come nel caso delle parassitosi branchiali dove per averne ragione si è costretti ad usare simultaneamente o in tandem antielmintici ed antiprotozoari. Bisognava trovare un rimedio sicuro e di facile reperibilità, inoltre poco tossico e che ci permettesse di colpire efficacemente diversi patogeni senza arrecare danno ai pesci ed al sistema biologico della vasca.

Insomma un sanitizzante mirato e che non lasciasse sue tracce a lungo in vasca.

In un anno ho saggiato diverse sostanze che rispondessero ai pochi requisiti sopra descritti alla fine uno di questi mi fece avere ragione di un serio problema che affliggeva le mie vasche: una fioritura protozoaria. Dosai 1ml su 100 litri di vasca di tale sostanza che fece qualcosa di inaspettato: in meno di due ore la fioritura protozoaria era scomparsa come mai esistita (microscopio a lente 100X e 200X). Tale fioritura protozoaria era tanto esplosiva che l’acqua delle mie vasche era sempre lattescente e dall’aspetto polveroso ed in assenza di reo-filia tale massa microbica si muoveva come uno sciame…i cambi del’acqua anche dell’80% non facevano altro che aumentarne il numero.

Confermo e preciso che tale fioritura è stata indotta da una eccesivo inquinamento vuoi dovuto all’uso smodato di qualsiasi tipo di congelato vuoi per la cattiva gestione di cambi e del sistema di filtraggio; comunque risolsi brillantemente. Così accettai di buon grado tale esperienza e mi proposi di ritentare saggiando tale sostanza in altre situazioni problematiche. Alta proliferazione di lumache (l’efficacia del medicamento è valida per ogni specie e genus) e di planarie di cui non me ne sono mai preoccupato a dire il vero, ma la tentazione di sterminarle in presenza dei pesci era forte. Dosai 1 ml su 100litri di vasca: le planarie si staccavano dai vetri e si frantumavano mentre le lumache si chiudevano per sempre nel loro guscio dissolvendosi lasciando solo un guscio trasparente dopo 3 ore dal dosaggio.

A questo punto non restava che saggiare la tossicità di tale sostanza tenendo presente i valori dell’acqua in cui veniva immessa e soprattutto della sua tossicità in presenza di pesci. Sperimentando in acqua tenera ed acida il dosaggio deve sempre essere effettuato in misura dei 0,5-1ml su 100 litri di vasca in un’unica volta e ridosarla solo dopo 48 ore se necessario. Nel caso di acqua dura e basica possiamo dosare 1 ml su 100litri di vasca ridosando anche dopo 24 ore  per arrivare ad un dosaggio di 2ml su 100 litri di vasca senza ripeterlo dopo 24 ore .

Il tutto in presenza di pesci (qualsiasi specie d’acqua dolce).

Avannotti di discus dal 15° giorno di nuoto libero tollerano senza problemi dosaggi pari a quelli usati in acqua tenera e acida della detta sostanza. I discus dopo gli 8 mesi di vita sopportano senza problemi dosaggi della sostanza anche di 2,5ml su 100litri di vasca. Il dosaggio limite consentito è di 3ml su 100litri di vasca ma con discus adulti oltre i 12 mesi e sorvegliandoli per 1  ora dopo la somministrazione. La tossicità di tale sostanza si manifesta inducendo i pesci a scurirsi ed a mettersi in superficie ed a perdere il controllo dei movimenti. In questo caso un rapido cambio dell’acqua o un repentino cambio di vasca può scongiurarne la morte. Tenendo solo presente i dosaggi in acque con valori diversi l’efficacia della sostanza era la stessa e la cosa piacevole che chimicamente tale sostanza non lascia residui.

A questo punto la disinfezione della vasca non è più un problema: dosando 5ml su 100 litri di vasca (senza pesci) e ridosando ogni 24 ore per tre giorni garantiamo una prima sanitizzazione seguendo il dosaggio per i primi tre giorni anche dopo 7 giorni e 15 giorni otteniamo una sanitizzazione completa, svuotiamo la vasca e otteniamo una vasca vergine. Tale sostanza è un solubilizzatore di materia organica quindi a seconda delle concentrazioni distrugge qualsiasi essere vivente presente in vasca, quindi può diventare pericoloso anche per i pesci. Oramai curavo e facevo curare qualsiasi sintomo o patologia seguendo i banali schemi di dosaggio prima descritti senza preoccuparmi della eziologia della patologia stessa. A questo punto mi sentivo di aver fatto una grande scoperta e mi rivolsi alle più grande aziende del settore acquariofilo per far testare la mia sostanza e saggiarne l’efficacia. Non ho avuto ancora oggi risposte!

Mi rimboccai le maniche e iniziai a far usare tale sostanza ad amici e conoscenti qualora si presentassero problemi nelle loro vasche ed anche con pesci diversi dai discus e nel 90% dei casi le patologie venivano curate: li invito a testimoniare riguardo all’esperienza fatta. Tronfo di gloria mi accingevo a tessere le lodi di tale sostanza quando una mia telefonata a Carmelo Aricò mi fece riflettere. Carmelo Aricò mi ascoltò per 15 minuti senza fiatare poi al mio: “che ne pensi, desideresti provarla?”… Carmelo rispose: “A quale scopo e per quale motivo?”…mi gelai e per un attimo esitai a rispondere, la mia domanda era diventata un’altra domanda, così scesi dalle nuvole di gloria e gli chiesi: “Carmelo non penso di aver fatto una scoperta poiché tale sostanza è usata da decenni in acquacultura, ma penso che possa essere un espediente per sopperire alle mancanze mie e di molti allevatori amatoriali che immancabilmente si trovano di fronte a indesiderate fioriture algali, batteriche e parassitarie di ogni genere!”.

La telefonata aveva un criticismo positivo che non dimenticherò mai così come non dimenticherò cosa mi disse Aricò:”… Vuoi usarla? Farla usare? Liberi di farlo… io ti dico che non ne userò mai una goccia…rifletti Alfredo… l’uso di questa sostanza  è un rimedio a eventi legati a problematiche mai risolte a monte della gestione del sistema acquario vuoi per la scelta di soggetti malati vuoi per il cattivo funzionamento del sistema filtrante vuoi per il tipo di alimentazione offerto vuoi per l’acqua usata e il modo in cui la prepariamo…”.

Mi dedicò tanto tempo e mentre lo ascoltavo riflettevo su quanto mi diceva e nello stesso tempo mi ritornavano in mente vecchi articoli del Discusnotiziario  e quanto diceva Untergasser riguardo alle problematiche connesse ad una cattiva gestione della vasca ed  alla inutilità dell’uso di medicamenti in talune circostanze. Fu una svolta in quanto fatto tesoro della chiacchierata e delle chiacchierate intercorse  tra me e Carmelo Aricò cambiai alcuni modi di impostare la gestione delle mie vasche anche se devo fare ancora molto, ma molto lavoro.

Riflessione finale
La sostanza testata è la soluzione di ipoclorito di sodio comunemente
venduta come Amuchina o Euclorina o Amuclor.Tale sostanza è,insieme al cloruro di sodio ed
alla terapia termica,un facile espediente medicamentoso per risolvere
problemi dovuti senza alcun dubbio ad una cattiva gestione delle nostre vasche. L’80% degli appassionati acquariofili vuoi, come me, per mancanza di tempo per orari di lavoro molto lunghi vuoi  per mancanza di informazioni adatte alla normale e sicura gestione del sistema acquario, incorreranno con molta probabilità in problematiche connesse ad epidemie protozoarie e batteriche (esoftalmo, attacco di ciliati etc.etc.) nonché parassitarie e dulcis in fundo al collasso del filtro biologico od alla iperproliferazione dello stesso. Questo significa che fino a quando non avremo dati oggettivi e riproducibili sulla corretta gestione della vasca tale sostanza può essere un valido aiuto se usata in modo oculato. Invito però a riflettere ed a cercare il modo migliore di gestire il sistema acquario poiché solo così possiamo evitare di usare qualsiasi medicamento. La strada è lunga ma è quella che può darci le migliori soddisfazioni.


PROPOSTE DI DOSAGGIO

Acqua lattiginosa con pulviscolo o aspetto polveroso molto probabile una eventuale iperproliferazione batterica o protozoaria .

0,5ml di sostanza su 100ltri di vasca, se non ci sono migliorie ridoso dopo 24 ore

1ml di sostanza su 100 litri di vasca.

Problemi alle branchie sia per presenza di ciliati flagellati o elminti.

Problemi di infezioni batteriche (tutte).

Patologie Fungine (tutte).

1ml di sostanza su 100litri di vasca; ridosare dopo 24 ore. Ripetere il trattamento dopo 10 giorni.

Oppure

2ml di sostanza su 100litri di vasca, osservare i pesci per le prime due ore, ridosare dopo 7-10 giorni.

Disinfezione totale arredi:

immergere per due ore l’arredo in 2 litri di acqua contenente 5 ml di sostanza.

Disinfezione totale vasche senza i pesci:

versare 5ml su 100litri di vasca, ridosare dopo 24 ore. Ripetere il ciclo dopo 7 e 15 giorni;
dopodiché la vasca va svutata e riallestita.


Per adesso non ho potuto verificarne la bontà nei confronti di elminti intestinali penso

non ne abbiano ma non ho potuto mai verificare, so solo che le planarie come già detto muoiono.


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Comments to “Liquido miracoloso o acqua fresca?”


  1. Ho letto con interesse l’articolo di Alfredo Scarano ” liquido miracoloso o acqua fresca” e mi chiedo se questo tipo di cura è utilizzabile i presenza di piante.


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