La mia prima volta a Duisburg

7 Ottobre 2006
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La mia prima volta a Duisburg.

Quando vedi per la prima volta qualcosa che hai sempre guardato in fotografia, ti aspetti sempre qualche cosa di diverso. Sicuramente la foto dà immediatamente l’impronta, la dimensione bidimensionale, poi è la fantasia che elabora e amplifica o ridimensiona secondo le nostre sensazioni.

Per Duisburg mi è successa la stessa cosa. Mi aspettavo una manifestazione grande e pomposa. Uno spazio espositivo molto più grande con una immagine promozionale sfacciata e molto evidente. Niente di tutto questo. Eccomi in Landschaftspark. Parcheggiata la macchina nell’ampio parcheggio, entro nella zona fiera, di fronte a me un solo capannone. Sicuramente un tempo era una fabbrica, oggi apparentemente fatiscente, senza nemmeno un manifesto che indicasse la manifestazione. Pensate che il negozio di ZOO-ZAJAC, organizzatore dell’evento, è più grande della manifestazione stessa. Stiamo parlando di 8000 metri quadrati contro i 6000 della mostra.

Da architetto ho apprezzato moltissimo il capannone perché entra di diritto nell’era della archeologia industriale (mio oggetto di studio all’università), infatti intorno al capannone ci sono tracce evidenti dell’industria di un tempo. Pensare che l’Italia è piena di queste realtà fatiscenti, abbandonate a se stesse oppure gestite da gruppi sociali. Per un attimo ho proiettato la mente su una manifestazione così fatta in Italia. È stato un attimo, poi mi sono ripreso immediatamente.

A parte questa prima impressione, una volta dentro, ho capito invece che la forma esteriore era solo apparenza. All’interno è tutto un fervore di preparativi e di modernità. Standisti, acquaristi, allevatori, idraulici, elettricisti e organizzatori tutti presi a… organizzare l’evento. A dire la verità, la sera prima dell’apertura c’era ancora molto da lavorare all’interno del capannone, tanto che pensavo davvero, che fossero in ritardo per l’apertura del giorno dopo.

Invece il giorno dopo, Sabato 30 Settembre, era tutto perfettamente pulito e funzionante. Eccomi dunque alla fiera internazionale di Duisburg. Immediatamente mi precipito nella zona del concorso dove erano allestite le 350 vasche circa con dentro dei magnifici esemplari di Discus. Il giorno prima era vietato l’accesso, perché c’erano i giudici alle prese con le valutazioni. Che dire… straordinaria visione. Non avevo mai visto così tanti Discus diversi contemporaneamente, nonostante abbia visitato diversi allevamenti. Ovviamente oltre alla quantità c’era la qualità, per me alta. Appagata la mia fame di… Discus. Mi inoltro tra gli stand con la mia macchina fotografica e inizio a scattare, scattare e scattare. Tanto che ho riempito la memory card. di 500 MB. Tra un servizio e l’altro mi riposavo in compagnia degli amici scambiando opinioni e discutendo di molti problemi, su tutti: come rilanciare l’immagine italiana del settore. Ho rivisto alcuni amici che non vedevo da tanto e conosciuto nuove persone interessanti. Ho guardato e ascoltato molto. Ho anche parlato.

Pensare che questi 6000 metri di esposizione sono stati calpestati da circa 40,000 persone ha dell’incredibile. Ho visto moltissimi appassionati entrare e uscire con ogni sorta di acquisto, dalla spugne blu per il filtri… gigantesce, ai sacchi di lana di perlon, ad ogni sorta di accessorio, box di polistorolo con dentro sacchettate di pesci, acquari di ogni dimensione e tipo, mangimi, piante, libri, riviste, etc. etc. Il tutto a prezzi… incredibili!

Vorrei ringraziare personalmente Gennaro Iovino, conosciuto in occasione della fiera, che mi ha dato un aiuto importante per la catalogazione delle fotografie.

Eccovi dunque la mia sequenza fotografica, della mia prima volta a Duisburg.


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Esterno del capannone sullo sfondo una ciminiera e parte della ex fabbrica.


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La scuola alberghiera di fronte al capannone.


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Il Capannone del 6° Campionato Internazionale di Discus.


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L’entrata con in cima un gigantesco acquario.

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La copertura interna del capannone vista dal basso.

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Lo spazio espositivo in fondo si vedono le vasche del concorso rivestite di giallo.

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Ancora lo spazio espositivo la parte dell’entrata.

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Vasche del concorso in allestimento.

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Ancora le vasche del concorso.

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Giudici al lavoro

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Giudici nella fase di valutazione.

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Un momento del convegno all’interno della manifestazione.

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Le vasche in concorso.

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Tra uno stand e l’altro si possono incontrare persone molto note…. del calibro di jack Wattley

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I premi minori… si fa per dire.

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I Best of Show.

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Premiazione finale del Best of Show di Taiwan.


Ah dimenticavo eccovi il mio Discus preferito. Non so perché, ma ha calamitato il mio sguardo per ore. Un colore talmente bello che sembrava innaturale. (per molti lo era) Un rosso cardinalizio. Eccellente risultato di ibridazione. Una armonia di forma e colore, eccezionale. Per me assoluta. Se avessi potuto… l’avrei preso.

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Il primo premio nella categoria Red.

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Le sfumature sul dorso andavano dal grigio al bronzo per fondersi nel rosso.


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Comments to “La mia prima volta a Duisburg”


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